Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297
Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione
PARTE I - NORME GENERALI
TITOLO IV - EDILIZIA E ATTREZZATURE SCOLASTICHE
Art. 83 - Competenze delle regioni a statuto ordinario in materia di edilizia scolastica
1. Le funzioni amministrative in materia di lavori pubblici concernenti le
opere di edilizia scolastica sono esercitate, per il rispettivo territorio,
dalle regioni a statuto ordinario.
2. Tra le opere di edilizia scolastica di
cui al comma 1 sono comprese quelle relative ai licei artistici e agli istituti
d'arte.
Art. 84 - Competenze delle regioni a statuto speciale in materia di edilizia scolastica
1. A norma dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 14
maggio 1985 n. 246 nel territorio della regione siciliana le attribuzioni degli
organi centrali e periferici dello Stato in materia di edilizia scolastica sono
esercitate dall'amministrazione regionale.
2. A norma dell'articolo 1 del
decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979 n. 348 nel territorio
della regione Sardegna le funzioni amministrative in materia di edilizia
scolastica sono esercitate dall'amministrazione regionale.
3. A norma
rispettivamente dell'articolo 26 del decreto del Presidente della Repubblica 25
novembre 1975 n. 902 e dell'articolo 1 della legge 16 maggio 1978 n. 196 si
applicano alla regione Friuli-Venezia Giulia e alla regione Valle d'Aosta le
disposizioni contenute nell'articolo 83 in ordine al trasferimento delle
funzioni amministrative in materia di edilizia scolastica.
4. A norma
dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 1 novembre 1973 n.
687 sono esercitate dalle province di Trento e Bolzano, per il rispettivo
territorio, le attribuzioni degli organi centrali e periferici dello Stato in
materia di edilizia scolastica.
Art. 85 - Competenze dei comuni e delle province in materia di edilizia scolastica
1. Il comune esercita in materia di edilizia scolastica i compiti attribuiti
dalla legislazione statale e regionale che sono connessi alla istruzione
materna, elementare e media.
2. La provincia esercita in materia di edilizia
scolastica i compiti attribuiti dalla legislazione statale e regionale che sono
connessi alla istruzione secondaria superiore e alla formazione
professionale.
3. La materia dell'edilizia scolastica nella scuola elementare
e media comprende altresì gli oneri per l'arredamento e per le
attrezzature.
4. Gli edifici per le scuole materne statali possono essere
annessi ad edifici per scuole elementari statali.
Art. 86 - Principi fondamentali per l'esecuzione delle opere di edilizia scolastica
1. Le regioni, comprese quelle a statuto speciale, emanano norme legislative
per l'affidamento e l'esecuzione delle opere di edilizia scolastica, nei limiti
dei principi fondamentali che seguono e di quelli stabiliti dalla legge quadro
in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109:
a) dovrà essere
previsto che per l'esecuzione delle opere gli enti obbligati, province e comuni
e consorzi costituiti tra tali enti, operino, ove possibile con piani organici,
per incentivare i processi di industrializzazione edilizia;
b) dovranno
essere previsti i tempi per l'acquisizione delle aree occorrenti da parte degli
enti competenti e dovrà essere garantita l'osservanza delle norme tecniche di
cui al successivo articolo 90, comma 6;
c) dovranno essere previsti i tempi
per la progettazione, approvazione ed esecuzione delle opere, nonché le
procedure surrogatorie regionali per i casi di inadempienza.
Art. 87 - Patrimonio indisponibile
1. Le opere realizzate ai sensi dell'articolo 86 appartengono al patrimonio indisponibile degli enti competenti con destinazione ad uso scolastico e con i conseguenti oneri di manutenzione.
Art. 88 - Aree per l'edilizia scolastica
1. Per l'individuazione di aree da destinare all'edilizia scolastica, non
conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici, si applicano le
disposizioni di cui all'articolo 10 della legge 5 agosto 1975, n. 412.
2. In
ogni caso vanno osservate le norme tecniche relative alla edilizia scolastica e
agli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia e urbanistica stabiliti
con il decreto di cui al comma 6 dell'articolo 90.
Art. 89 - Edifici scolastici, palestre ed impianti sportivi
1. I nuovi edifici scolastici, comprensivi di palestre e di impianti
sportivi, devono essere distribuiti sul territorio e progettati in modo da
realizzare un sistema a dimensioni e localizzazioni ottimali il quale:
a)
configuri ogni edificio scolastico come struttura inserita in un contesto
urbanistico e sociale che garantisca a tutti gli alunni di formarsi nelle
migliori condizioni ambientali ed educative e, compatibilmente con la preminente
attività didattica della scuola, consenta la fruibilità dei servizi scolastici,
educativi, culturali e sportivi da parte della comunità, secondo il concetto
dell'educazione permanente e consenta anche la piena attuazione della
partecipazione alla gestione della scuola;
b) favorisca l'integrazione tra
più scuole di uno stesso distretto scolastico, assicurando il coordinamento e la
migliore utilizzazione delle attrezzature scolastiche e dei servizi, nonché la
interrelazione tra le diverse esperienze educative;
c) consenta una facile
accessibilita alla scuola per le varie età scolari tenendo conto, in relazione
ad esse, delle diverse possibilità di trasporto e permetta la scelta tra i vari
indirizzi di studi indipendentemente dalle condizioni economiche e
sociali;
d) permetta la massima adattabilità degli edifici scolastici per
l'attuazione del tempo pieno e lo svolgimento delle attività integrative, in
relazione al rinnovamento e aggiornamento delle attività didattiche o di ogni
altra attività di tempo prolungato.
2. Tutti gli edifici scolastici devono
comprendere un'area per le esercitazioni all'aperto.
3. Gli edifici per le
scuole e istituti di istruzione secondaria e artistica devono essere dotati di
una palestra coperta, quando non superino le 20 classi, e di due palestre quando
le classi siano più di 20. Alla palestra devono essere annessi i locali per i
relativi servizi.
4. Le aree e le palestre sono considerate locali scolastici
agli effetti della manutenzione, della illuminazione, della custodia, della
somministrazione del riscaldamento e della provvista di acqua da parte degli
enti locali.
5. Le attrezzature delle palestre fanno parte integrante
dell'arredamento scolastico.
6. Sono privilegiati i progetti volti a
realizzare impianti sportivi polivalenti di uso comune a più scuole e aperti
alle attività sportive delle comunità locali e delle altre formazioni sociali
operanti nel territorio. A tal fine il Ministero della pubblica istruzione e il
Dipartimento per il turismo e lo spettacolo della presidenza del Consiglio dei
Ministri definiscono d'intesa i criteri tecnici a cui devono corrispondere gli
impianti sportivi polivalenti, nonché lo schema di convenzione da stipulare tra
le autorità scolastiche competenti e gli enti locali interessati per la
utilizzazione integrata degli impianti medesimi.
7. A norma dell'articolo 24
della legge 5 febbraio 1992 n. 104 gli edifici scolastici, e relative palestre e
impianti sportivi, devono essere realizzati in conformità alle norme dirette
alla eliminazione ed al superamento delle barriere architettoniche.
Art. 90 - Centro studi per l'edilizia scolastica
(abrogato dall''art. 12, comma 4, della Legge 11 gennaio 1996, n. 23)
Art. 91 - Edilizia sperimentale
(abrogato dall''art. 12, comma 4, della Legge 11 gennaio 1996, n. 23)
Art. 92 - Opere di edilizia scolastica sperimentale
(abrogato dall''art. 12, comma 4, della Legge 11 gennaio 1996, n. 23)Art. 93 - Rilevazione nazionale sull'edilizia scolastica
(abrogato dall''art. 12, comma 4, della Legge 11 gennaio 1996, n. 23)Art. 94 - Piano di utilizzazione degli edifici scolastici e uso delle attrezzature
(modificato dall''art. 12, comma 4, della Legge 11 gennaio 1996, n. 23)
5. Il consiglio di circolo o di istituto consente l'uso delle attrezzature della scuola da parte di altre scuole che ne facciano richiesta, per lo svolgimento di attività didattiche durante l'orario scolastico, sempreché non si pregiudichino le normali attività della scuola. Il consiglio scolastico distrettuale stabilisce i criteri generali per il coordinamento dell'uso e dell'organizzazione dei servizi necessari.
Art. 95 - Uso delle sedi e delle attrezzature scolastiche nei rapporti tra scuola e regioni
1. Per la realizzazione delle attività di formazione professionale le regioni
possono utilizzare le sedi degli istituti di istruzione secondaria superiore e
le attrezzature di cui sono dotate, secondo le norme previste dai commi 4 e 5,
dell'articolo 96.
2. Le regioni, mediante apposite convenzioni, mettono a
disposizione del sistema scolastico attrezzature e personale idonei allo
svolgimento di attività di lavoro e di formazione tecnologica nell'ambito della
scuola dell'obbligo e della scuola secondaria superiore.
Art. 96 - Uso delle attrezzature delle scuole per attività diverse da quelle scolastiche
1. Per lo svolgimento delle attività rientranti nelle loro attribuzioni, è
consentito alle regioni ed agli enti locali territoriali l'uso dei locali e
delle attrezzature delle scuole e degli istituti scolastici dipendenti dal
Ministero della pubblica istruzione, secondo i criteri generali deliberati dai
consigli scolastici provinciali ai sensi della lettera f) dell'articolo
22.
2. A tal fine sono stipulate apposite convenzioni tra le regioni e gli
enti locali territoriali con i competenti organi dello Stato.
3. In esse sono
stabiliti le procedure per l'utilizzazione dei locali e delle attrezzature, i
soggetti responsabili e le spese a carico della regione per il personale, le
pulizie, il consumo del materiale e l'impiego dei servizi strumentali.
4. Gli
edifici e le attrezzature scolastiche possono essere utilizzati fuori
dell'orario del servizio scolastico per attività che realizzino la funzione
della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile; il comune o
la provincia hanno facoltà di disporne la temporanea concessione, previo assenso
dei consigli di circolo o di istituto, nel rispetto dei criteri stabiliti dal
consiglio scolastico provinciale.
5. Le autorizzazioni sono trasmesse di
volta in volta, per iscritto, agli interessati che hanno inoltrato formale
istanza e devono stabilire le modalità dell'uso e le conseguenti responsabilità
in ordine alla sicurezza, all'igiene ed alla salvaguardia del patrimonio.
6.
Nell'ambito delle strutture scolastiche, in orari non dedicati all'attività
istituzionale o nel periodo estivo, possono essere attuate, a norma
dell'articolo 1 della legge 19 luglio 1991 n. 216, iniziative volte a tutelare e
favorire la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione della
persona di età minore al fine di fronteggiare il rischio di coinvolgimento dei
minori in attività criminose.
Art. 97 - Finanziamento opere di edilizia scolastica e delle spese per l'arredamento scolastico
1. Per il finanziamento delle opere di edilizia scolastica e delle spese per l'arredamento concernenti scuole statali di ogni ordine e grado si osservano le disposizioni della legge 23 dicembre 1991, n. 430 nei limiti dei relativi stanziamenti e con le modalità ivi stabilite.
Art. 98 - Accesso dei fonogrammi nelle scuole
1. In applicazione dell'articolo 8 della legge 5 febbraio 1992, n. 93, il Ministro della pubblica istruzione emana disposizioni per incentivare l'accesso dei fonogrammi anche musicali registrati su disco, nastro e supporti analoghi nella scuola, quale mezzo di diffusione della cultura ed ausilio di incentivazione educativa, determinandone i criteri e i programmi nell'ambito degli stanziamenti di bilancio già autorizzati.